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La TEA S.a.s. al Convegno internazionale sul Codex Purpureus di Rossano PDF Stampa E-mail
mer 07 maggio 2014
Il 28 e 29 Aprile u. s. presso l’Accademia Nazionale dei Lincei a Roma, ha avuto luogo il convegno internazionale sul Codex Purpureus di Rossano, organizzato dall’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario (ICRCPAL).
Al Convegno ha partecipato, per illustrare le attività di ricerca condotte sul manufatto, la dott.ssa Elena Console, amministratrice della TEA s.a.s. società catanzarese che ha curato la digitalizzazione del Codex per conto della Direzione Regionale dei Beni Culturali della Calabria.
Ha aperto i lavori il prof. Louis Godart, Consigliere per il Patrimonio Culturale del Presidente Napolitano che, oltre a porgere i saluti del Presidente, ha sottolineato l'importanza di questo inestimabile manufatto e ha posto l'accento sul fatto che la Calabria, fin dall'antichità, è stata terra di accoglienza che ha dimostrato apertura verso le altrui culture. Prova ne è stata il fatto che i monaci fuggiaschi abbiano trovato asilo proprio in terra calabrese.
Il Codex è il più rilevante dei codici purpurei illustrati conservati in Europa ed è un esemplare unico che documenta una fase cruciale della storia della cultura grafica e della civiltà artistica tardo antica.
L’insieme delle sue tredici miniature con le storie della Passione costituisce forse il più antico ciclo narrativo della vita di Cristo conservato su pergamena ed offre un prezioso riflesso dell’arte pittorica del periodo, pochissimo documentata nella fase di passaggio tra la fine dell’età classica ed il Medioevo. Nonostante la preziosità e l’importanza, il Codex è un perfetto “sconosciuto”. Le sue vicende, dal momento della sua realizzazione al momento del suo ritrovamento, sono ancora non ben definite.
Il Comitato Scientifico costituito da valenti studiosi, appartenenti a differenti discipline umanistiche e tecniche, ha affrontato un affascinante percorso di ricerca che ha consentito di individuare alcune rilevanti novità rispetto alla storia conosciuta del Codex. La sinergia creatasi ha permesso un’esauriente caratterizzazione del manufatto in tutte le sue componenti materiche e la scelta dei metodi di restauro e la proposta di un adeguato sistema di conservazione.
E proprio grazie alle tecniche messe a punto dalla TEA è stato possibile recuperare parte del testo ormai cancellato nelle prime pagine del Codex.
La T.E.A. sas, dopo il Quirinale, anche all’Accademia dei Lincei: un invito importante per parlare di una sinergia vincente, quella tra tecnologia ed arte. La T.E.A. è stata chiamata, dunque, a portare un contributo ed una testimonianza ulteriori nell’ambito scientifico-culturale e delle innovazioni tecnologiche, rappresentando, così, un esempio di eccellenza della nostra regione.
Ultimo aggiornamento ( mer 07 maggio 2014 )